lunedì 5 maggio 2008
GIULIO, ALICE E L'INSOSTENIBILE LEGGEREZZA DELL'ESSERE...
Giulio e Alice sono stati i miei genitori. Come tutti genitori, hanno avuto i loro problemi, hanno avuto una vita travagliata: infatti, prima di me, sono nati e morti subito dopo quattro figli. Per ultimo, il quinto figlio, che sarei io, sono nato settimino all'ospedale di Piacenza. Posso immaginare quante speranze, quanti sogni hanno riposto su di me, dopo tutti quei fratellini morti. Ma a nove mesi dalla nascita, mi colpiva, una meningite che mi lasciava come conseguenza una paresi che porto tuttora e che non mi permette di camminare. Questo fatto ha mandato in frantumi i sogni dei miei genitori e spesse volte, ha fatto venire fuori il loro rifiuto nei miei confronti. Tanto è vero che mia madre, nell'ultimo periodo della sua vita, non mi ha mai voluto vedere. Mio padre invece, mi ha detto: " che se all'epoca in cui sono nato io, ci fossero stati i metodi di indagine prenatale che ci sono oggi e se dagli esami sarebbe venuto fuori una malformazione del feto lui avrebbe fatto abortire mia madre". Ma così non è stato, e come gli ho detto l'ho fregato, perché io sono nato sano e solo dopo nove mesi dalla nascita è venuta la meningite che mi ha lasciato una paresi che non mi ha mai permesso di camminare, lasciandomi solo a disposizione una mano che è la sinistra, la voce in cui detto queste riflessioni al mio computer. Qualcuno obietterà, che ho avuto finora un'esistenza sfortunata e che i miei genitori sono stati molto sfortunati, ma io penso che non è così, perché ogni figlio che viene al mondo è un dono di Dio, non importa poi se questo figlio sarà disabile o meno, perché per Dio non fa nessuna differenza tutto per Lui è prezioso, nessuno dei Suoi figli è sfortunato. Io non ce l'ho con i miei genitori, perché la pensano così, perché sono figli del loro tempo e di questo tempo, dove si erige la perfezione del corpo, a valore assoluto. Così si fa anche oggi con l'aborto, dove si abortiscono tutti quegli esseri che non sono dentro in questo valore, oppure che hanno un notevole costo economico. L'aborto è diventato un diritto invece che un omicidio: più di un miliardo di bambini è stata abortita nel mondo, per questi principi che la maggioranza degli uomini ha accettato. Contro questa strage finché posso, urlerò sempre perché chi è nel ventre di una donna, di qualsiasi donna ha diritto di vivere. Non siamo noi i padroni della vita, non siamo noi a stabilire in base a quale felicità una persona ha diritto di vivere. Non siamo noi a stabilire quando è l'ora di morire, la morte deve venire per via naturale e non procurata. Molti si creano o sognano una società fittizia, che alla prova della vita, cade miseramente, perché quando alcune persone diventano disabili dopo una vita magari di successo, pensano a torto, che tutto sia finito perché quella condizione non è vivibile e allora si invoca l'eutanasia come diritto. Quanto sia sbagliato questo modo di pensare è dimostrato da molti fatti: ci sono persone disabili felici che vivono in pienezza la vita: vedi l'atleta Pistorius, il presidente americano Adelano Roosevelt, uno dei due capitani reggenti della Repubblica di San Marino è in carrozzina, il cantante cieco Bocelli, ecc. Ho l'impressione che molte persone alle volte si facciano prendere dall'insostenibile leggerezza dell'essere, piuttosto che aver fiducia in Dio padre e guardare con serenità al proprio avvenire, perché con questa fiducia comunque vada, sarà un successo anche se non hanno i soldi perché c'è sempre la provvidenza di Dio!
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